Il tasso di inflazione annuale in Italia è salito al 1,9% a marzo del 2025 dal 1,6% nel mese precedente, il più alto in 18 mesi, ma rivisto al ribasso rispetto alla stima preliminare del 2%.
L'aumento ha segnato il continuo consolidamento della crescita dei prezzi tra le principali componenti del paniere dei consumatori italiani che hanno subito periodi di picchi e crolli a seguito degli shock energetici e alimentari dopo l'invasione russa dell'Ucraina.
I prezzi dell'energia non regolamentata sono aumentati (0,7% rispetto a -1,9% a febbraio), mentre sono saliti a un ritmo più veloce per il tabacco (4,6% rispetto a 4,1%), i prodotti alimentari non trasformati (3,3% rispetto a 2,9%) e i servizi ricreativi e culturali (3,5% rispetto a 3,1%).
A sua volta, l'inflazione regolamentata dell'energia è rallentata (27,2% rispetto a 31,4%).
L'inflazione core annuale, che esclude energia e beni freschi, è rimasta invariata rispetto al mese precedente all'1,7%.
Rispetto al mese precedente, l'IPC è aumentato dello 0,2%.