L'indice PMI del settore delle costruzioni in Italia è salito a 50,5 a maggio 2025 rispetto a 50,1 ad aprile, segnalando un'espansione continua ma modesta del settore. L'aumento è stato trainato da una lieve crescita degli ordini nuovi, supportata da gare pubbliche e dal momentum del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La costruzione commerciale è rimasta il principale motore di crescita, mentre la costruzione residenziale è contratta per il secondo mese consecutivo e l'ingegneria civile è diminuita nettamente, sebbene meno severamente rispetto all'anno scorso. Anche l'occupazione è aumentata al ritmo più veloce nel 2025 finora, con le imprese che assumono principalmente con contratti permanenti per far fronte alla domanda. Tuttavia, l'attività di acquisto è diminuita poiché le aziende si sono basate sugli inventari esistenti a fronte dell'aumento dei costi dei materiali. Per quanto riguarda i prezzi, le pressioni sui costi si sono intensificate, trainate dall'aumento dei costi delle materie prime, dell'energia e dei trasporti, mentre i tempi di consegna sono peggiorati per l'ottavo mese consecutivo. Nonostante le avversità, il sentiment ha raggiunto un massimo di un anno poiché le imprese sono cresciute con cautela ottimiste sull'attività futura e sugli afflussi previsti dei progetti.
Il PMI del settore delle costruzioni in Italia è aumentato a 50,50 punti a maggio rispetto ai 50,10 punti di aprile 2025. Il PMI del settore delle costruzioni in Italia ha registrato una media di 49,38 punti dal 2013 al 2025, raggiungendo il massimo storico di 68,50 punti a febbraio 2022 e il minimo storico di 4,80 punti ad aprile 2020.
Il PMI del settore delle costruzioni in Italia è aumentato a 50,50 punti a maggio rispetto ai 50,10 punti di aprile 2025. Il PMI del settore delle costruzioni in Italia dovrebbe raggiungere i 49,80 punti entro la fine di questo trimestre, secondo i modelli macroeconomici globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti. Nel lungo termine, si prevede che il PMI del settore delle costruzioni in Italia si attesterà intorno ai 51,10 punti nel 2026 e 52,80 punti nel 2027, secondo i nostri modelli econometrici.